Il riscatto dei buchi contributivi concede il bis. Chi si è avvalso dell’analoga facoltà nel triennio 2019/2021, infatti, può avvalersi della riedizione del biennio 2024/2025 fino a raddoppiare i periodi riscattati (cinque più cinque anni).
Inoltre, a differenza della prima edizione, per la quale l’onere è detraibile dall’Irpef al 50% in cinque anni, i contributi versati per la riedizione sono interamente deducibili dal reddito.
Lo precisa l’Inps nella circolare n. 69 del 29 maggio, con placet del ministero del lavoro, dando il via alle domande della cosiddetta pace contributiva, in versione riveduta dalla Manovra 2024.