Rivalutazione pensioni, aumenti a settembre previsti nel Dl Aiuti

Rivalutazione pensioni, aumenti a settembre previsti nel Decreto Aiuti. Il testo varato dal Governo e che sarà sottoposto al Consiglio dei Ministri la prossima settimana contempla una rivalutazione delle pensioni, che farà riferimento alle stime sull’inflazione. Si supera dunque la politica del bonus una tantum per adottare misure strutturali che prevedono la decontribuzione. In merito alle pensioni si attende di sapere se la rivalutazione si applicherà sui criteri della perequazione oppure sul taglio netto della contribuzione.

Rivalutazione pensioni

In merito alla rivalutazione delle pensioni, il Governo prevede di far entrare in vigore gli aumenti già a settembre. In questo modo si prevede la copertura degli ultimi quattro mesi del 2022 oltre alla tredicesima. Coprendo così gli ultimi 4 assegni dell’anno in corso più la tredicesima. Lo stanziamento di 1,5 miliardi di costo complessivo stimato per la misura potrebbe non bastare se consideriamo gli andamenti dell’inflazione. Anche se si considera l’ipotesi di rivedere i criteri della perequazione. Infatti in base alle regole in vigore l’indicizzazione non si applica infatti allo stesso modo a tutti i trattamenti pensionistici. E una rivalutazione sostanziale potrebbe prendere in considerazione la revisione dei criteri, o un taglio netto alla contribuzione

Da circa 20 anni è in vigore un meccanismo che prevede l’indicizzazione piena per le pensioni più basse. E invece la rivalutazione parziale per quelle d’importo superiore. Attualmente le pensioni vengono rivalutate:

  • del 100% se di importo fino a 4 volte il trattamento minimo Inps (che per il 2022 pari a 524,34 euro);
  • del 77% tra 4 e 5 volte il minimo;
  • del 52% tra 5 e 6 volte il minimo;
  • e infine del 47% tra 6 e 8 volte il minimo, del 45% tra 8 e 9 volte il minimo e del 40% se di importo superiore a 9 volte il minimo.

L’anticipo dell’indicizzazione

L’anticipo dell’indicizzazione per la rivalutazione delle pensioni prevista per gennaio 2023, per il secondo semestre del 2022 è solo uno dei temi del confronto. La rivalutazione pensioni insieme all’aumento degli stupendi dei lavoratori è un argomento che sta impegnando il confronto politico. In particolar modo chiama in causa le sigle sindacali, determinate a superare la logica del bonus per mitigare la crisi e introdurre interventi strutturali.

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