L’ordinanza 11333/2024 della Cassazione sui dipendenti part-time impiegati nel lavoro a turni crea incertezza, soprattutto per i rapporti già in essere. La Corte stabilisce che i turni devono essere indicati puntualmente nel contratto di lavoro.
Questo crea un conflitto tra la necessità di organizzare i turni per i settori economici e l’esigenza di rispettare i principi costituzionali. In caso di richieste di risarcimento per omissioni nell’indicazione dei turni, l’art. 10, c. 2, D.Lgs. 81/2015 prevede che il Giudice determini le modalità di lavoro tenendo conto delle responsabilità familiari e delle necessità del lavoratore e del datore.
Per il periodo antecedente alla pronuncia, il lavoratore ha diritto a un risarcimento del danno, spesso determinato come percentuale della retribuzione lorda. Le interpretazioni delle Corti variano: risarcimenti del 5%, 10%, o 12% della retribuzione, e in rari casi, fino al 30%.