La gestione dell’orario di lavoro tramite accordi aziendali sta evolvendo verso una maggiore personalizzazione e flessibilità, come evidenziato dal quarto rapporto biennale sulla contrattazione di secondo livello (2021-2023), pubblicato dalla Cgil e dalla Fondazione Di Vittorio.
Questo documento mostra che le aziende italiane stanno adattando sempre più frequentemente gli orari in base alle esigenze specifiche dei dipendenti, introducendo strumenti come pause, permessi, e anche la riduzione dell’orario settimanale senza modifiche alla retribuzione (settimana corta).
Tendenze principali della contrattazione aziendale
Tra i temi più comuni negli accordi di secondo livello (che costituiscono oltre l’88% dei contratti aziendali), il trattamento economico e le relazioni sindacali si mantengono al primo posto, seguiti da:
- Orario di lavoro – Maggiore flessibilità nella gestione delle ore di lavoro, con possibilità di adattamento degli orari per favorire un miglior equilibrio vita-lavoro.
- Organizzazione del lavoro – Accordi specifici sull’organizzazione delle mansioni, che rispondono all’esigenza di flessibilità in diversi contesti operativi.
Temi emergenti nella contrattazione
Oltre allo smartworking, ormai consolidato in molte realtà aziendali, emergono nuove sensibilità e diritti, quali:
- Flessibilità per i neo-genitori, per favorire la conciliazione tra responsabilità familiari e professionali;
- Agevolazioni per la pratica religiosa per i lavoratori stranieri, in risposta alla crescente attenzione per il rispetto della diversità culturale.
Questi sviluppi riflettono una tendenza verso una contrattazione di secondo livello più inclusiva e in linea con le esigenze individuali dei lavoratori, promuovendo non solo il benessere ma anche una maggiore partecipazione e soddisfazione lavorativa.