Dove sta andando il nostro paese?
E’ stato intervistato il Professor Tiziano Treu, una delle figure di maggiore prestigio della sfera politico-economica e didattico-culturale della storia del nostro paese.
Dove sta andando il nostro paese?
È la domanda a cui ha risposto l’ex ministro dell’economia e attuale presidente del 𝐂𝐧𝐞𝐥.
L’intervista parte dai dati dell’Ocse che mostrano come, dagli anni ’90 ad oggi, gli stipendi italiani sono gli unici d’Europa ad avere registrato una decrescita. A seguire i dati dell’Eurostat, che mostrano l’Italia in testa alla classifica dei giovani tra 15 e 29 anni che né studiano né lavorano.
La prima domanda posta al Professor Treu è proprio “la chiave di lettura di questo dato, va individuata in un sistema scolastico lacunoso o le responsabilità sono da ricercare altrove?”
“Direi entrambe – afferma Treu – in quanto, nonostante si sia investito in educazione, si continua ad avere un tasso di dispersione scolastica inaccettabile. Adesso però si dispone delle risorse del Piano Nazionale volte non sono alla lotta alla dispersione scolastica, ma anche al rinnovamento dei percorsi scolastici. Farne buon uso è la prima strada da percorrere convintamente”.
Ma l’ex ministro ritiene anche le aziende responsabili, le quali non possono pensare di puntare sui giovani pagandoli poco e non offrendo loro alcuna prospettiva.
L’attenzione dell’intervista poi va su due versanti: maggiore formazione e salari giusti.
Maggiore formazione.
Le scuole attuali non formano le competenze necessarie per questo nuovo mondo. Molto spesso le aziende cercano professioni tecniche, informatiche, indirizzate verso il futuro. Ma la scuola è ferma ancora ai vecchi programmi.
Salari giusti.
Pagando in maniera adeguata un giovani che ha studiato, si è laureato, ha buone competenze, si imboccherebbe la strada corretta per evitare una discriminazione ed aumentare la soddisfazione.
Altro tema dell’intervista è stato il Reddito di Cittadinanza. Le parole dell’ex ministro sono state le seguenti:
“Iniziamo impedendo che venga percepito da ladri e mafiosi. Assicuriamo assistenza ai 2 milioni di persone non impiegabili. Si può prendere esempio da paesi vicini come Francia e Germania”.
Occupazione femminile.
Negli ultimi tempi si era registrato un miglioramento, bloccato prima dalla pandemia e dopo dalla crisi energetica. Purtroppo, in certe situazioni, le donne sono penalizzate tanto è vero che, storicamente, l’Italia ha sempre registrato un’occupazione femminile più bassa delle medie europee. Per dimenticarsi di questo ed avere un futuro migliore bisogna lasciarsi alle spalle ogni tipo di stereotipo sulla donna lavoratrice.
Sicurezza sul lavoro.
Treu è convinto che sia necessario aggiornare leggi vecchie dato che ci sono rischi e malattie professionali del tutto nuovo. Però è altrettanto importante non perdere di vista che la maggior parte dei casi di morte bianca siano da attribuire a cause “tradizionali”, come l’operaio che precipita dall’impalcatura. In questi casi, oltre ad una maggiore formazione, occorre più rispetto delle regole da parte di tutti i soggetti coinvolti.