Corso di lingue all’estero per figli, orfani ed equiparati, c’è il bando Inps

Corso di lingue all’estero per figli, orfani ed equiparati, c’è il bando Inps. Si tratta di un contributo a parziale copertura delle spese per partecipare all’estero ad un corso nella lingua ufficiale del Paese ospitante. Finalizzato a ottenere la certificazione del livello di conoscenza della lingua B2, C1, C2 secondo il Quadro Comune Europeo di riferimento – QCER (Common European Framework of Reference for languages – CEFR). E rilasciato dai competenti Enti certificatori. E’ una prestazione dedicata ai figli, orfani ed equiparati dei dipendenti e dei pensionati della pubblica amministrazione iscritti alla gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Oltre che ai pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici e agli iscritti alla Gestione Fondo IPOST.

Corso di lingue all’estero

L’Inps informa che il corso di lingue all’estero deve avere durata minima di 3 settimane e massima di 5 settimane. Deve prevedere la frequenza obbligatoria per almeno 20 ore (di 60 minuti ciascuna) settimanali e svolgersi nel Paese straniero in cui la lingua ufficiale è quella oggetto del corso. E nei mesi di giugno, luglio e agosto. Inoltre il corso deve essere finalizzato a sostenere l’esame per il riconoscimento della certificazione del livello di conoscenza della lingua B2, C1, C2 secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER). Infine deve essere rilasciato dai competenti Enti certificatori.

Il beneficiario deve sostenere l’esame per conseguire la certificazione del livello B2 oppure C1. Oppure in alternativa C2 rilasciato dai competenti Enti certificatori. Il contributo viene erogato in percentuale alle spese sostenute per il corso, l’accomodation (vitto e alloggio) e il viaggio. La percentuale di rimborso si calcola sull’importo più basso tra la spesa effettiva e il tetto massimo rimborsabile. Ed è stabilita in relazione al valore ISEE del nucleo familiare di appartenenza.

Corsi di lingue all’estero, i requisiti per partecipare

Per partecipare al bando sui corsi di lingue all’estero gli studenti devono essere iscritti alla scuola secondaria. Ovvero al secondo, terzo, quarto o quinto anno di una scuola secondaria di secondo grado. Il contributo è incompatibile con i benefici concessi dal programma ITACA ed Estate INPSieme. Nel caso in cui lo studente risulti già beneficiario di uno dei due contributi verrà escluso d’ufficio dalle graduatorie dei soggiorni di studio all’estero. La domanda deve essere presentata entro i termini previsti nel bando di concorso dal soggetto richiedente la prestazione Esclusivamente online all’INPS e attraverso il servizio dedicato.

Come presentare la domanda

Per procedere alla compilazione e all’invio della domanda online, è opportuno accertarsi di essere iscritti alla banca dati. E controllare la corretta configurazione del proprio PC. L’Istituto ricorda che alcune persone pur essendo titolate a presentare domanda non sono riconosciute dal sistema telematico. Perchè prive di rapporti istituzionali con la Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS oppure non classificabili come richiedenti (genitore superstite di figlio di iscritto o pensionato, tutore di figlio di iscritto o pensionato o studente minorenne). In tal caso, andrà compilato il modulo richiesta di iscrizione in banca dati, da consegnare direttamente alla sede INPS competente in base alla residenza del giovane beneficiario.

In alternativa si può inviare il modulo tramite posta elettronica certificata. Oppure tramite posta elettronica non certificata allegando anche copia del documento di identità. Oltre che con raccomandata A/R, allegando una copia del documento di identità, oppure tramite fax, allegando copia del documento d’identità. Successivamente sarà pubblicata la graduatoria degli ammessi con riserva. E il richiedente deve caricare in banca dati, nell’area riservata del sito un documento che attesti l’iscrizione a un corso con le caratteristiche previste dal bando di concorso.

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La rappresentanza sindacale dei lavoratori costituisce un elemento fondamentale del tessuto democratico del nostro paese: attraverso di essa milioni di lavoratori danno voce nelle aziende in cui lavorano ai loro diritti ed attraverso la contrattazione cercano, invece,  di realizzare un equilibrio tra le esigenze delle aziende e quelle delle persone che vi lavorano. Il riferimento legislativo principale per la regolazione della rappresentanza sindacale in azienda si trova nella legge 300 del 20/5/1970 detta Statuto dei Lavoratori, che affida poi alla contrattazione la realizzazione dei principi in essa stabiliti.

 

Ed è proprio attraverso la contrattazione di I° e II° livello, ed il confronto con le Istituzioni, che U.N.Si.L. si fa carico non solo di rappresentare i bisogni del lavoro, ma più in generale quelli dei cittadini e delle comunità, profondamente mutati a causa delle dinamiche economiche, demografiche e migratorie di questi anni, e della recente pandemia da Covid-19, per favorire la ripresa degli investimenti pubblici e privati a partire dai bisogni prioritari dei territori.