La legge n. 101/2024, di conversione del dl n. 56/2024, ha introdotto nuove misure per rafforzare la lotta al caporalato, con particolare attenzione alla prevenzione dello sfruttamento lavorativo e del lavoro sommerso.
Tra le novità principali, gli ispettori dell’INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro), inclusi quelli del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, e la Guardia di Finanza possono ora accedere a tutte le informazioni e alle banche dati dell’INPS.
Queste misure si inseriscono nel contesto dei controlli relativi all’assegno di inclusione e riguardano aziende di tutti i settori.
Nel settore agricolo, particolarmente vulnerabile al caporalato, sono state introdotte misure specifiche:
- Un sistema di lotta comune per contrastare il fenomeno;
- La creazione di una banca dati degli appalti;
- L’obbligo di una polizza assicurativa per garantire contributi, premi e retribuzioni per i lavoratori negli appalti, con sanzioni comprese tra 5.000 e 15.000 euro in caso di inadempimento.
Il caporalato viene descritto come:
- Intermediazione illecita: perseguimento di chi recluta manodopera per destinarla a terzi in condizioni di sfruttamento, approfittando del bisogno dei lavoratori.
- Sfruttamento lavorativo: punizione penale per chi impiega manodopera sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento, anche tramite intermediazione, approfittando del loro stato di necessità.
Queste nuove misure rafforzano l’apparato legislativo già esistente per contrastare il fenomeno del caporalato, puntando su maggiori controlli e nuove sanzioni.