Il DDL lavoro è legge.

Il disegno di legge nasce con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti legati al rapporto di lavoro, concentrandosi su temi fondamentali come la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la disciplina dei contratti, gli obblighi contributivi e gli ammortizzatori sociali.

Durante l’iter parlamentare, il testo è stato modificato alla Camera con l’aggiunta di 13 articoli, ma al Senato gli emendamenti, principalmente proposti dall’opposizione, sono stati respinti. Il provvedimento è quindi rimasto invariato.

Tra le novità più rilevanti troviamo:
Per le dimissioni, si prevede che se un lavoratore resta assente senza giustificazione per oltre 15 giorni (o secondo quanto stabilito dal contratto collettivo), il rapporto di lavoro si considera risolto per volontà del lavoratore.

In questo caso non sarà necessario seguire la procedura delle dimissioni telematiche, ma il datore di lavoro dovrà informare l’Ispettorato del lavoro.

Riguardo alla somministrazione di lavoro, il nuovo testo elimina alcuni vincoli e mira a incentivare i contratti flessibili. Vengono infatti esclusi dal limite del 30% quei lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle agenzie o con particolari caratteristiche. Modifica vuole rispondere alle esigenze produttive delle imprese.

Si interviene anche sul periodo di prova nei contratti a tempo determinato, stabilendo una durata proporzionale alla lunghezza del contratto, ma comunque compresa tra un minimo di 2 giorni e un massimo di 30 giorni.

Per lo smart working, il datore di lavoro sarà obbligato a comunicare in modalità telematica al Ministero del Lavoro i nominativi dei lavoratori coinvolti e le date di inizio e fine dell’attività agile.

Un’altra misura importante riguarda l’apprendistato: vengono estese a tutte le forme di apprendistato le risorse prima riservate al solo apprendistato professionalizzante, e viene data la possibilità di trasformare il contratto in altre tipologie, come l’apprendistato di alta formazione.

Per le attività stagionali, il provvedimento amplia la definizione includendo lavori legati a intensificazioni produttive in determinati periodi dell’anno o ai cicli stagionali specifici dei settori.

In tema di cassa integrazione, viene data al lavoratore la possibilità di svolgere un’altra attività lavorativa, subordinata o autonoma, purché lo comunichi tempestivamente all’INPS. Tuttavia, durante questo periodo, il lavoratore perderà il diritto al trattamento salariale.

La conciliazione telematica è un’altra innovazione significativa: le procedure di conciliazione potranno essere svolte tramite collegamenti audiovisivi, con l’obiettivo di agevolare l’accesso ai servizi e ridurre i costi.

Per i liberi professionisti, in caso di parto, interruzione della gravidanza oltre il terzo mese o ricovero urgente di un figlio, è prevista la sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi per un periodo specifico.

Tra le novità c’è anche il contratto a causa mista, che introduce una modalità ibrida per lavoratori assunti sia come dipendenti part-time sia come autonomi con partita IVA, beneficiando del regime forfettario.

Infine, per le imprese in difficoltà economiche, viene introdotta la possibilità di rateizzare i debiti contributivi fino a 60 rate mensili, mentre l’INAIL vede semplificate le procedure relative ai ricorsi sulle tariffe dei premi contro infortuni e malattie professionali.

In sintesi, questo disegno di legge si propone di rendere il mercato del lavoro più flessibile, efficiente e adattabile alle esigenze delle imprese e dei lavoratori, semplificando adempimenti e garantendo maggiore chiarezza normativa.

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  • Domanda per pensione di reversibilità (ai superstiti)
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La formazione rappresenta  un valore  in quanto momento di crescita personale e professionale, ed al contempo un investimento “intangibile” per il futuro.

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U.N.Si.L. supporta costantemente i propri iscritti  in cerca di occupazione. L’attenzione è rivolta non solo ai giovani, che si apprestano a fare il loro ingresso, per la prima volta, nel modo del lavoro, ma anche a disoccupati, cassintegrati, e  persone con disabilità, pianificandone in modo efficace la candidatura, mediante un’attenta analisi di conoscenze e capacità personali, comparate con le richieste  provenienti dalle esigenze di mercato, raccolta dei curricula,  preselezione, costituzione di banche dati, redazione di  un progetto professionale, ed effettuazione, su richiesta del committente.

La rappresentanza sindacale dei lavoratori costituisce un elemento fondamentale del tessuto democratico del nostro paese: attraverso di essa milioni di lavoratori danno voce nelle aziende in cui lavorano ai loro diritti ed attraverso la contrattazione cercano, invece,  di realizzare un equilibrio tra le esigenze delle aziende e quelle delle persone che vi lavorano. Il riferimento legislativo principale per la regolazione della rappresentanza sindacale in azienda si trova nella legge 300 del 20/5/1970 detta Statuto dei Lavoratori, che affida poi alla contrattazione la realizzazione dei principi in essa stabiliti.

 

Ed è proprio attraverso la contrattazione di I° e II° livello, ed il confronto con le Istituzioni, che U.N.Si.L. si fa carico non solo di rappresentare i bisogni del lavoro, ma più in generale quelli dei cittadini e delle comunità, profondamente mutati a causa delle dinamiche economiche, demografiche e migratorie di questi anni, e della recente pandemia da Covid-19, per favorire la ripresa degli investimenti pubblici e privati a partire dai bisogni prioritari dei territori.