Dopo un’informativa alle parti sociali, il 19 dicembre 2022 il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, ha adottato il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso, predisposto dal Tavolo tecnico presieduto e coordinato dal Direttore Generale per i Rapporti di Lavoro del Ministero, Romolo De Camillis e composto dai Direttori Generali delle DG Immigrazione e Politiche Attive, dal Commissario Straordinario di ANPAL e da rappresentanti di Ministero dell’Interno, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Guardia di Finanza, Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, INL, INPS, INAIL, OCSE, ISTAT, Banca D’Italia, nonché ricercatori e accademici di chiara fama sul tema, in qualità di esperti.
Il Piano è entrato in vigore il 21 dicembre 2022 con la pubblicazione sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nella sezione dedicata alla pubblicità legale e ne è dato avviso nella G.U. n. 298 del 22 dicembre 2022. Questo rappresenta il conseguimento, entro i termini di scadenza al 31 dicembre 2022, della Milestone M5C1-8: “Entrata in vigore di un piano nazionale e della tabella di marcia attuativa per la lotta al lavoro sommerso in tutti i settori economici” del PNRR.
Il Piano si propone di contrastare trasversalmente il fenomeno del lavoro sommerso in tutti i settori economici interessati, attraverso un cronoprogramma di attuazione. La sua trasversalità è comprovata dalla latitudine delle attività: quelle di compliance e di vigilanza si connotano per un ampio raggio applicativo. L’analisi del fenomeno però ha suggerito di attenzionare maggiormente determinati settori particolarmente esposti, come ad esempio il lavoro domestico e l’agricoltura. Si vuole inoltre razionalizzare l’impianto sanzionatorio assicurando un equilibrio tra compliance e sanzioni in senso proprio, al fine di evitare che il ricorso al lavoro sommerso risulti conveniente per i datori di lavoro.
Il Piano nazionale si raccorda al processo di riforma del sistema delle politiche attive del lavoro, che mira a rafforzare i Centri per l’impiego e i servizi di intermediazione domanda/offerta.
Sul piano metodologico è prevista l’adozione di indicatori statistici basati sulle informazioni dirette e indirette, che forniscano sia un monitoraggio sui singoli settori economici o tipologie di imprese maggiormente interessati dalle politiche del Piano (indicatori microeconomici), sia una panoramica complessiva sul lavoro sommerso in Italia (indicatore macroeconomico). Previso un approccio multi-agenzia, che si declina anche nella creazione di reti interistituzionali di cooperazione tra le Autorità interessate e nel caricamento dei dati in possesso delle singole Agenzie all’interno del Portale Nazionale del Sommerso.
Il Piano nazionale infine tiene conto delle sinergie con il Tavolo Caporalato, inizialmente costituito per un triennio e i cui lavori sono stati prorogati sino al 3 settembre 2025. Tale approccio sinergico si impone, al fine di contrastare efficacemente quelle manifestazioni di lavoro irregolare che risultano alimentate anche dalla proliferazione di insediamenti abusivi.