La busta paga dei dipendenti si alleggerisce.
È la sorpresa di fine mese (o di inizio di febbraio): trovare qualche euro in meno alla voce “netto” del proprio cedolino paga di gennaio.
Il motivo? Il nuovo cuneo, che da contributivo è diventato fiscale e, oltre a complicare la gestione degli sconti fiscali agli stessi lavoratori e anche alle aziende e ai consulenti, taglia lo stipendio rispetto all’anno scorso.
Ad esempio, il dipendente con 25mila euro di stipendio lordo annuo subirà un taglio di 96 euro, circa 7 euro mensili in meno su tredici mensilità.
Non tutti però ci perdono. Alcuni lavoratori, infatti, ci guadagnano: quelli che hanno redditi di lavoro dipendente fino a 8.500 euro oppure da 35mila a 40mila euro, prima esclusi dal cuneo contributivo.
Ad esempio, il dipendente con uno stipendio di 40mila euro troverà, a fine mese, circa 35 euro in più (guadagnerà 460 euro annui). Questa regola, tuttavia, non vale per tutti.
A complicare la situazione c’è il fatto che, mentre il cuneo contributivo si basava sul solo reddito di lavoro dipendente, il nuovo cuneo si basa sul reddito complessivo del lavoratore.
Succede, allora, che il lavoratore con 35mila euro di retribuzione e altri 10mila euro di redditi diversi, che nell’anno 2024 ha fruito del cuneo contributivo per 1.938 euro, nell’anno 2025 non beneficerà dello sconto del cuneo fiscale: il suo reddito complessivo supera i 40mila euro, limite oltre il quale non se ha più diritto.